Chain in loop

Quando salgo in macchina su una pendenza accendo gli abbaglianti, così illumino il cielo.
Se non ci fossero le stelle, sarebbe più bello, immenso ed infinito.
Qualcosa senza fine, è incompiuto.
Il punto è sempre sé stesso: definitivamente.
L’indefinito è qualcosa che non riusciamo a spiegare.
Ciò che non riusciamo a spiegare non è per forza illogico.
La logica dovrebbe essere regina, ma tutti se ne servono.
Servire non coincide con ubbidire.
La disubbidienza è conservativa.
Conservo tutto, tranne me stesso.
Io sono il mio più grande limite.
Un limite può tendere, ma non raggiungere
Raggiungere la vetta non soddisferebbe nessuno che sappia volare.
Se sapessi volare, potrei essere libero di restare a terra.
La terra suda l’uomo, e un giorno lo laverà via.
Lavarmi fuori è più piacevole che farlo dentro.
Dentro di me? A cosa c’è, non ci penso
Penso che non ho più idee.
Un’idea è l’istinto di usare la testa.
La testa è sempre stata la mia scelta, lanciando una moneta.
Ogni moneta ha almeno tre facce.
La faccia della luna è solo un monito divino alle tenebre.
La Tenebra è piena, mentre il silenzio è vuoto.
Se il vuoto non lo puoi colmare, vivi di placebo.
Il mio placebo preferito, è lo studio.
Studio il superfluo, perché racchiude la vita.
La vita finisce con scadenza mensile.
Il mese di agosto è il più freddo, perché ho lasciato acceso il condizionatore.
Condizionare l’aria non rimuove la pesantezza dei silenzi.
Il silenzio è oro, e per questo molte persone sentono la crisi.
Ogni crisi va gestita e risolta con la determinazione del punto sopraccitato.
Perché citare qualcuno, quando posso inventare?
Se volessi inventare un loop?
Per un loop basta chiudere questa frase con: loop.

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