Un Punto per Me Stesso
Al caro e amato Me Stesso;
dovremmo un po’ fermarci
con tutto questo tormentarsi, non ti pare?
Le persone, queste piccole e minuscole cose
devi un po’ lasciartele scivolare addosso,
e scivolare tu stesso nell’acqua piovana
delle pioggette primaverili,
Ripristinare un po’ la nostra unità.
Perché, caro e amato, Me Stesso è di entrambi (almeno)
Ed entrambi dovremmo cooperare.
Affila la penna, battila finché è ancora calda
discorsi smussati senza filo, dicono?
A me lo scalpo, reciso a suon di rima!
Liberati, Amato Me Stesso!
Spogliati della paura, del rimorso,
del ricordo, della nostalgia!
Scatena sopra il mondo saette di versi,
Fai tremare col tuo respiro una sala gremita,
e furioso abbatti su di loro la sfrenata massa dei tuoi Pensieri!
Cibati di quei silenzi,
Quei Grandiosi Silenzi
che rotti al momento giusto fanno crollare gli imperi delle convinzioni altrui.
Riempi i polmoni e veleggia verso terre lontane, create dal tuo solo inchiostro
Inverti il finale e l’inizio dei tuoi pensieri, e poi sostituiscine il corpo,
inonda ogni tuo personaggio di cupa solitudine, guardali annientarsi,
osservarti dal basso per ricevere un goccio nero di compassione,
una cosa minuscola, Amato Me Stesso, che tu tanto vuoi, ma che solo IO
posso darti, se mi concederai di ricongiungerci. Io potrò darti, lo stesso
che tu neghi ai tuoi creati.
Un punto.
“Sentimenti contrastanti
odio e amore, rabbia e mitezza
affollati nella mente confusa.
Enigmatici atteggiamenti
alternando illusione e concretezza
l’affezione si è diffusa.
Conseguenze sconcertanti
discorsi senza ragionevolezza
la follia è ormai conclusa.
Risultati deprimenti
la condanna è la stoltezza
la speranza va rinchiusa.”
27 febbraio 2016 alle 00:40