Prologo

Mia Gentile Amica,
vi scrivo questa missiva con la stessa fretta con cui abbandonerò questa locanda. Il suo Cavaliere si è ritrovato d’improvviso senza corte, e ha dovuto trovare un riparo di ventura sul primo sentiero fuori dal maniero. Lungo sarebbe spiegarvi gli accadimenti che mi hanno portato ad allontanarmi dal mio precedente impiego, per cui rimanderò la spiegazione ad un momento più fortunato.
Vi scrivo per farvi sapere che sto bene. Non vi preoccupate per me. Lo spavento per il vuoto che ho trovato oltre le mura non è stato una sorpresa e mi aiuterà a trovare il coraggio di rimettermi in viaggio oltre i confini dei miei occhi. Voi, dall’alto del vostro palazzo di ossidiana certo vedete più lontano di quanto il mio piede si sia mai spinto, ma vi assicuro che certo non vi arriva l’odore della disperazione della gente da cui sono circondato. Una disperazione inconsapevole e negata a sé stessi. Una peste che non si decide di accettare. Una fame che si è repressa nella peggiore delle anoressie.
Mia Gentile Amica, pregherò per evitare il contagio, affinché il vostro affetto e quello della mia precedente Signora che ancora mi promette la sua benedizione possano fare da scudo al mio Spirito.
Ho pensato bene di viaggiare cauto, cambiando intanto il mio aspetto. Nessuno direbbe che io sia o sia stato un Cavaliere, né che io abbia mai giostrato per qualche regnante. Le precauzioni non sono mai troppe in terra Nemica, finché non mi ritroverò presso gli amici di un tempo.
Chiudo qui il mio messaggio. Vi auguro tutto il bene che il Mondo possa darvi, perché se io in questo momento ne sono in difetto, qualcuno deve esserne in avanzo.
Cordialmente vostro.
Sir

2 Risposte

  1. Sophie

    è bello tornare a leggerti…

    5 dicembre 2013 alle 23:59

  2. Slavic Wisdom

    Quoto

    18 febbraio 2014 alle 17:27

Lascia un commento